Albon: "Cinque secondi di penalità mi fanno più male che a Perez".
Alexander Albon ritiene che in Formula 1 i piloti non vengano sempre puniti con sufficiente severità. Per le infrazioni minori (difendersi un po' troppo ferocemente, per esempio), gli steward applicano spesso una penalità di cinque secondi. Ma questo non è del tutto giusto, secondo Albon. Il pilota della Williams spiega perché in vista del Gran Premio del Qatar.
Albon per le penalità
Al Gran Premio di Singapore, Perez ha valutato male un duello con Albon, causando un contatto. L'anglo-tailandese ha avuto la peggio e ha perso molto tempo. Perez ha potuto continuare per la sua strada senza grosse perdite di tempo, anche se ha ricevuto una penalità di cinque secondi.
"Ad esempio, con Checo a Singapore, può correre questo rischio perché c'è una buona possibilità che riesca a portarmi via quei cinque secondi, quindi questo mette i piloti in una posizione in cui l'auto dietro può essere un po' più aggressiva di quella davanti. Se difendo e faccio un errore e perdo, mi becco una penalità di cinque secondi. Spesso perdo due o tre posizioni perché sto bloccando un treno".
Cita anche un altro esempio. "È più che altro il fatto che l'auto più veloce tende a farla franca in questi incidenti, spesso senza perdere posizioni. Intendo dire che, ad esempio, se prendo la mia gara di Monza, ho tenuto testa a Lando per tutta la gara, ma se lui avesse tagliato la chicane per uno dei due giri e mi avesse superato per poi allontanarsi, avrebbe ricevuto una penalità di cinque secondi, ma si sarebbe allontanato e non gli sarebbe stato fatto nulla".
Quando è appropriata una penalità?
Albon ha una soluzione immediata? "La squalifica", scherza con un grande sorriso sulle labbra. "So che come piloti vogliamo la costanza, ma c'è la sensazione che sia molto difficile essere costanti in queste posizioni e capisco e comprendo la FIA che non sia così facile farlo. Non ho una risposta, ma la darò quando avrò più tempo per riflettere".